martedì 29 dicembre 2015

JAN III SOBIESKI: TESTO TEATRALE, RAPPRESENTAZIONI, WORK-IN-PROGRESS


JAN III SOBIESKI" è un Testo teatrale in lingua italiana, scritto da Alberto Macchi a Varsavia nel 2014. Inedito.

DALL'IDEA, AL TESTO, ALLE RAPPRESENTAZIONI:


Anno 2006
- Alberto Macchi incomincia ad interessarsi specificatamente alla storia del re Jan III Sobieski, nel settembre.
Anno 2009
- Raccoglie parecchio materiale documentario presso le biblioteche e gli archivi in Polonia, ma anche in Europa.
Anno 2010
- Inizia la stesura del testo teatrale.
Anno 2014
- Nel febbraio finisce di scrivere il testo teatrale relativo alla vita e alle gesta del re di Polonia Jan III Sobieski, 
Anno 2015
- Esperimenta la validità del testo con una prima lettura presso il Teatro Galeria Freta di Varsavia, insieme ad alcuni dei suoi allievi di teatro.







Jan III Sobieski (Olesko 17 agosto 1629 – Wilanów 17 giugno 1696), re di Polonia e della Confederazione Polacco-Lituana dal 1674 al 1696. Combatte contro i Cosacchi, i Tartari, gli Svedesi e contro i Moscoviti. Il 12 settembre del 1683, inoltre, interviene in aiuto dell'imperatore Leopoldo I, contro gli Ottomani capeggiati da Kara Mustafa, sconfiggendoli nella Battaglia di Vienna, con la sua cavalleria. La vittoria sui Turchi fa sì che Papa Innocenzo XI gli donerà il “Pontificale” ovvero lo “Stocco Pontificio” ed una sala gli verrà dedicata dentro i Musei Vaticani. I Turchi stessi lo soprannomineranno “Leone di Lehistan”.


Film "11 Settembre 1683"
diretto da Renzo Martinelli
con Jerzy Skolimowski nel ruolo di Re Sobieski
 L'obiettivo di Karà Mustafà, Gran Visir dei Turchi Ottomani, era di giungere con il suo esercito fino a Roma e trasformare la Basilica di San Pietro in una Moschea. Se tutto questo non accadde, lo si deve ad un frate Italiano, Marco Da Aviano, e a un Re Polacco, Jan Sobieski, che, con la  sua Cavalleria degli Ussari Alati e a capo degli eserciti Cristiani della Lega Santa. sconfisse i Musulmani a Vienna, fermando così la loro avanzata in Europa.



18.02.18 - 0.060



giovedì 24 dicembre 2015

GIOVANNI ANTONIO MACCHI: TESTO TEATRALE, RAPPRESENTAZIONI, WORK-IN-PROGRESS



GIOVANNI ANTONIO MACCHI (o MACHIO) (Varese? … – Varsavia …) Trasferitosi in Polonia dall’Italia nei primi anni della seconda metà del XVIII secolo, nel 1786 già possiede un suo Gabinetto di Fisica nei pressi del Castello Reale di Varsavia, esattamente in Ulica Krakowskie Przydmieiśćy, n. 381. Disponendo di un tale laboratorio, peraltro ben attrezzato, proprio sulla Via Reale, alla porta della città, oltre a collaborare con architetti e costruttori italiani e stranieri al servizio del Re Stanislao Augusto, trova presto lavoro presso i molti teatri che stanno sorgendo in città in quel momento, dove vengono montate le più moderne e grandi macchine teatrali, con i vari congegni e ingranaggi per le scenografie mobili. Giovanni Antonio Macchi, in questa circostanza, si trova ad essere particolarmente impegnato come scenotecnico in quanto conoscitore della fisica e della meccanica.

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NOTE:

- Il 15 dicembre del 1812 l'alunno del Liceo di Milano Antonio Macchi, probabile suo parente, riceve una medaglia d'oro dal Ministero degli Interni del Regno d'Italia.
- Bartolomeo Macchi del Corpo Legislativo, altro suo probabile parente, nel 1802 risulta nel Catalogo degli Associati a Milano.
- Antonio, Benedetto, Francesco, Giovanni Macchi, ancora altri probabili suoi parenti, nel 1824 sono sarti per uomo e abitano tutti a Milano: a Corsia Broletto, i primo, a Corsia San Vittore, il secondo, a Corsia del Falcone il terzo e a Corsia del Rebecchino il quarto.
- Aurelio e Domenico Aurelio Macchi, sempre suoi probabili parenti, nel 1824 sono droghieri a Milano e abitano a in Cordusio il primo e in Borgo Porta Romana il secondo.
- Antonio Macchi nel 1835, possibile suo parente, dirige in San Moisè a Venezia un Teatro di Marionette eccellentissimo chiamato "del Girolamo servo sciocco" ovvero della  maschera piemontese "Gerolamo della Crina". Ha un repertorio di 24 rappresentazioni del "Guerino". Egli stesso scrive i testi e le musiche, oltre a manovrare i personaggi. Il giornale Apatista di Venezia e la Gazzetta della Provincia di Como lo menziona entusiasticamente. Il 12 marzo 1824 ha già replicato al Ponte dei Fabbri in Milano, "Rosa di Viterbo", "La Cenerentola" e il 20 dicembre 1826, ancora a Milano, la "Donzella ravveduta ossia la Villanella di Cortona", sempre con Girolamo come protagonista. Il 5 maggio 1838 è a Como.
- Antonio Macchi, possibile suo parente, nel 1815 è un ingegnere a Milano.
- Il Teatrino al Ponte de Fabbri è diretto dal burattinaio Antonio Macchi, coadiuvato da Maddalena Rossi. Tre locali, dunque ... serraglio di belve. Nei due anni successivi, al Gerolamo agiscono con giuochi di fisica, matematica, idraulica, ecc., il signor De Rossi e la moglie ... Un altro tentativo sarà fatto dal Macchi nel 1823 per trasferirsi dal Ponte de Fabbri alla Sala detta del Gambarino nella non certo periferica contrada di S. Pietro all'Orto; ma anche questa volta inutilmente.
- Colla sera di domenica 29 corrente ottobre la compagnia delle Marionette diretta da Antonio Macchi detta Gerolamo darà principio al solito suo corso di Recite nel locale in calle del Carro.
- Rilegatura e sigillo del diploma di laurea in giurisprudenza, conferito dal Collegio dei Giureconsulti a Marc'Antonio Macchi, 14 sett. 1711. Archivio Osp. Magg.
- Il teatro di Piazza Beccaria a Milano prese nome dalla maschera piemontese Gerolamo della Crina, resa famosa da Antonio Macchi, a detta del Vignier, nel 1835.
- Pietro Antonio Macchi, Parroco di Novedrate nel 1786.
- Il Tribunale di Colle procedette subito ad inventariare i beni mobili ed immobili, ed a venderli all'incanto, secondo quanto ordinato il 7 ottobre 1786 dal Segretario del Regio Diritto, e dalla Real Segreteria di Stato, con lettera del 13 ottobre 1787. Fu incaricato della stima del mobilio Agostino Zuccotti di Firenze, mentre Andrea Macchi di Siena stimò gli argenti. Questo accurato inventario ci ha lasciato preziose indicazioni non solo sulla qualità e quantità dell'arredamento.
Alla fine dell'anno 1818 si sciolse l'Accademia dei Retori-Melici. Il teatro fu ridotto ad uso marionette, a pagamento, dal signor Antonio Macchi, e fu aperto «con molta soddisfazione e concorso pubblico» – dice Giacomo Chiappari – il 7 marzo 1819. – Il teatro durò circa dieci anni.



VARI MACCHI 
https://books.google.pl/books?id=YtBqe78k9_gC&pg=PA489&dq=1794+pietro+antonio+macchi+novedrate&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj537KUluzXAhWJA5oKHXiODB4QuwUIKjAA#v=onepage&q=macchi&f=false

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ANTONIO MACCHI, alunno del medesimo Liceo di Milano, pel tema di fisica; professore il sig. ab. Giuseppe Raccagni, membro dell’Istituto. Il 16 agosto del 1812 gli è stato assegnato il Gran Premio dei Licei, istituito con Decreto del 15 novembre 1811. (Giornale italiano, Milano 1812) (Collezione degli atti delle solenni distribuzioni de' Premj dell’Industria dal 1806, Imp. Regia Stamperia, Milano 1824)

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ANTONIO MACCHI, Direttore della Sala delle Marionette a Ponte de' Fabbri, dove si recitano le proprie opere. (Gazzetta di Milano, Milano 1822)



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