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“MATILDE DI TOSCANA (o DI CANOSSA)" è un Testo Teatrale scritto in lingua italiana da Alberto Macchi a Roma nel 2003. Inedito.
DALL'IDEA, AL TESTO, ALLE RAPPRESENTAZIONI:
Anno 2000
- L'autore inizia le ricerche in alcune Biblioteche e in alcuni Archivi in Italia. Raccoglie diverso materiale.
Anno 2002
- Prima bozza di un testo teatrale scritta a Roma. Raccolta di altro materiale, come incisioni e visita dei luoghi dove visse la "Grande Contessa" con documentazione fotografica.
Anno 2003
- Ultimato il testo. Prima lettura drammatizzata con gli allievi del Laboratorio Teatrosztuka a Roma e a Cracovia.
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ECCO, QUI DI SEGUITO, LE ULTIME DUE SCENE:
Scena Sesta:
EPILOGO
Bondeno di
Roncore, anno 1115. È il 24 luglio. Matilde è nel suo letto che sta morendo.
L'assiste amorevolmente suo figlio adottivo Guido Guerra (26) assieme a Suor
Adelaide.
MATILDE: (A
Guido, parlandogli, con voce flebile, in un orecchio) Voglio essere sepolta
nel Monastero del Polirone fatto costruire da mio nonno, padre di mio padre. E
voglio un mausoleo dentro la Chiesa di San Benedetto, l'abbazia sul Lirone,
l'affluente del Po, fiume della resurrezione. Tutto questo ho scritto nel mio
testamento.
GUIDO: Ma perché pensate di morire, madre? Avete
appena 69 anni. Io ho ancora bisogno di voi, voi che mi avete adottato come una
vera madre.
MATILDE: (Eludendo
la domanda di Guido, continua) Al pari della Celeste Basilica (1), amo
tantissimo quel monastero. E tu sai bene quante donazioni ho fatto a quel
priore.
GUIDO: In quanto a generosità non avete avuto
limiti, mai. Ho saputo che avete fatto fondere tutto il vostro oro che
costituiva il tesoro della vostra cappella, per donarlo a Papa Ildebrando in
modo che questi potesse sanare la precaria situazione economica di Roma
assediata dalle truppe di Enrico IV…
MATILDE: Quel mio gesto valse a poco, figlio mio.
Due anni dopo mio cugino ritornò a Roma e s'impossessò ugualmente della Città
Leonina. Il papa, terrorizzato, dovette rifugiarsi a Castel Sant'Angelo dove
rimase asserragliato per ben due anni. Ah, sapessi… (Piega il capo e fa un gemito)
GUIDO: Perché non vi riposate? Vi prego!
MATILDE: (S'è
appena ripresa) Bada che il mio testamento vada a buon fine. Confido in te
Guido. E sta attento che Enrico V non s'impossessi di tutto. Il mio patrimonio
è destinato alla Chiesa. Ricordalo! Per ogni evenienza resta sempre in contatto
col Cardinale Vicario Papale Bernardo degli Uberti. Mi raccomando a te
figliolo. Che la Morte sia testimone di questo nostro colloquio e che Dio, suo
padrone, m'assolva. (Chiude gli occhi e
muore)
GUIDO: Certo che Dio vi assolve (Rivolto verso il cielo), vero? La Tua gloria presso di noi, o
Signore, è grazie all'eroismo di costei, se è salva!
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(1)
MATILDE era molto devota a San Michele. E sembra che dopo aver fatto un pellegrinaggio alla Grotta Sacra
presso il Santuario del Gargano, dedicato all'Arcangelo Gabriele Principe delle
Milizie Celesti, sia rimasta molto legata a quella Celeste Basilica.
Scena Settima:
EPITAFFIO
Anno 2003.
Qualcuno sta leggendo ad alta voce un libro. Ci sono persone, molto attente,
che ascoltano.
La Contessa Matilde di Toscana morì a Bondeno di
Roncore, l'attuale Bandanazzo di Reggiolo, il 24 luglio del 1115. Fu sepolta
nell'Abbazia del Polirone dentro la Chiesa di San Benedetto, nell'attuale
cittadina di San Benedetto Po, nel Mantovano, perché fosse rispettato il suo
ultimo desiderio. Però nel 1633, per ordine di Papa Urbano VIII, la sua salma
venne traslata a Roma in Castel Sant'Angelo, per essere poi posta definitivamete
nel 1645, da Papa innocenzo X, nella Basilica di San Pietro, dentro un superbo
mausoleo funebre progettato dal Bernini. Matilde, Contessa di Canossa, Marchesa
di Toscana, detta "La Grande Contessa", "Vice-Regina
d'Italia" e "Vicaria Papale", è stata il simbolo della sfida
all'imperatore e all'antipapa, schierata sempre al fianco della Chiesa nella
lotta per le investiture. Morta sola, ha portato però con se in gloria, suo
padre, sua madre, i suoi fratelli, i suoi mariti, suo figlio, una dozzina di
papi (27), una decina di regnanti, lasciando a testimonianza di tutto ciò il
Conte fiorentino Guido Guerra, suo figlio adottivo.
SIPARIO
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NOTE:
(1)
MATILDE DI TOSCANA detta "La Grande
Contessa" (Mantova 1046 - Bondeno 24/7/1115). Figlia terzogenita di
BONIFACIO IV "Il Pio" Duca e Marchese di Toscana e di Beatrice di
Lorena. I suoi due fratelli, maggiori, muoiono entrambi in età infantile per
cui nel 1055 eredita dal padre i domini di Parma, Modena, Reggio Emilia,
Ferrara, Spoleto, Camerino, parte della Lombardia. Lo stesso anno viene
promessa sposa a GOFFREDO III "Il Gobbo" Duca di Lorena suo
fratellastro da parte di sua madre e GOFFREDO "Il Barbuto". Ma lo
sposa soltanto nel 1069. Va a vivere in Lorena. Ha un figlio che muore subito.
Due anni più tardi nel 1071, abbandona il suo sposo e torna in Italia. Nel 1076
GOFFREDO III viene assassinato. Il 18 aprile dello stesso anno muore sua madre
BEATRICE. La Contessa MATILDE sostiene
sempre la politica di Papa GREGORIO VII. E' nel suo Castello di Canossa,
in provincia di Reggio Emilia, che nel 1077 ENRICO IV di Germania si presenta
vestito col saio e a piedi nudi, come un pellegrino, al cospetto di Papa
ILDEBRANDO (ivi ospite della Grande Contessa), per chiedere perdono. Verrà
assolto. Nel 1089 sposa GUELFO "Il Pingue" Duca di Baviera. Egli la
segue in Italia. Ma nel 1095 l'abbandona
e se ne torna in Baviera. Nel 1099 adotta un figlio, il futuro Conte fiorentino
GUIDO GUERRA. Prima di morire fa testamento destinando tutti i suoi beni e possedimenti
alla Chiesa. Si dimostra una donna con eminenti qualità politiche e dotata di
una vastissima cultura. Muore a Bondeno il 24 luglio 1115 e viene sepolta al
Monastero di Polirone. ENRICO IV (1050 - 1106), figlio di ENRICO III detto Il
Nero, Imperatore di Germania ovvero Re germanico di Franconia. Era cugino di
MATILDE DI TOSCANA. Si fece incoronare nel 1084 dall'Antipapa CLEMENTE III. (Paul Lacour, Les Amazones, Perrin, Paris
1901) (Nuovissima Enciclopedia Universale Illustrata, Istituto Editoriale di
Cultura, Roma 1945) (Enciclopedia
Zanichelli, Bologna 1995) (Agostino Saba, Storia dei Papi, UTET, Torino 1936)
MATILDE DI
TOSCANA: Questa Signora è una delle più potenti attrici del sanguinoso
contrasto tra il Sacerdozio e l’Impero (Lorenzo
Pignotti, Storia della Toscana, Nicolò Capurro, Pisa 1815, Tomo II)
(2) GREGORIO VII (1020
- 1085), papa dal 1073 al 1085, futuro Sant'IILDEBRANDO
(3)
UGO DA CLUNY, Abate Benedettino
(4)
UGO CANDIDO, Cardinale
(5)
LEONE IX
(6)
VITTORE II
(7)
STEFANO IX
(8)
NICCOLO' II
(9)
ALESSANDRO II
(10)
GOFFREDO III il GOBBO, figlio di GOFFREDO il BARBUTO
Duca di LORENA sposa MATILDE nel 1069.
(11)
BEATRICE DI LORENA, moglie di BONIFACIO Duca e Marchese
di Toscana, madre di MATILDE.
(12)
DESIDERIO, Abate di MONTECASSINO
(13)
Re di Danimarca
(14)
La simonia era la vergognosa compravendita di cariche
ecclesiastiche.
(15)
CENCIO
(16)
AGNESE, Imperatrice, madre di Enrico IV.
(17)
GUELFO "Il Pingue" Duca di Baviera. A 16 anni
ha sposato MATILDE quarantatreenne.
(18)
Appartenevano alla Contessa MATILDE, oltre Parma,
Reggio Emilia, Modena, Spoleto, Camerino e parte della Lombardia: il Castello
di Monteveglio, Oliveto, Serravalle, Mongiorgio, Zappolino, Savignano,
Nonantola, Sant'Agata, Persiceto, Crespello, Rigosa, Samoggia e altri
ancora.
(19)
BEATRICE DI LORENA
(20)
ANSELMO DA BAGGIO è il futuro Sant'ANSELMO, patrono di
Mantova. Nato ad Aosta nel 1033, è morto nel 1109. È stato arcivescovo di
Cantorbery. È autore del "Monologion" e del "Proslogion".
Come ANSELMO DA LUCCA (1035 - 1086 ca), Vescovo di Lucca nel 1073, è stato
sostenitore della lotta per le investiture al fianco di GREGORIO VII.
(21)
ALESSANDRO II, GREGORIO VII, VITTORE III, URBANO II,
PASQUALE II.
(22)
La prima Crociata del marzo 1095.
(23)
La battagli di Sorbara nei pressi di Mantova risale al
2/7/1084.
(24)
Nel giugno del 1092
(25)
GUIDO GUERRA Conte fiorentino, figlio adottivo di
MATILDE DI TOSCANA.
(26)
Papa GREGORIO VI (morto nel 1047), CLEMENTE II, DAMASO
II, LEONE IX, VITTORE II, STEFANO IX, BENEDETTO X, NICCOLO' II, ALESSANDRO II,
GREGORIO VII, VITTORE II, URBANO II, PASQUALE II (morto nel 1118)
BIBLIOGRAFIA:
Nuovissima
Enciclopedia Universale Illustrata, Istituto Editoriale di Cultura, Roma 1945
Enciclopedia
Zanichelli, Bologna
1995
Agostino Saba,
Storia dei Papi, UTET, Torino 1936
Paul
Lacour, Les Amazones, Perrin, Paris
1901
Lorenzo Pignotti, Storia della Toscana, Nicolò Capurro,
Pisa 1815, Tomo II
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