domenica 29 maggio 2011

CAGLIOSTRO: TESTO TEATRALE, RAPPRESENTAZIONI, WORK-IN-PROGRESS



“CAGLIOSTRO" è una raccolta inedita di scritti adattati da Alberto Macchi per il Teatro, in lingua italiana, a Roma nell'anno 2006. La raccolta comprende le vicende di Giuseppe Balsamo nelle varie Corti e Stati d'Europa come in "Cagliostro a Varsavia", "Cagliostro a Parigi", "Cagliostro a Londra", "Cagliostro in Italia", "Cagliostro in Spagna", "Cagliostro in Svizzera" e così via.

DALL'IDEA, ALLA STESURA DEL TESTO, ALLE RAPPRESENTAZIONI

Anno 2008
- Lettura Drammatizzata del testo teatrale «Cagliostro» di Alberto Macchi, con l’attore Mauro Bisso, presso il Teatro «Delle Emozioni» a Roma. Al Termine dibattito.
Anno 2009
- Lettura Drammatizzata del testo teatrale «Cagliostro» di Alberto Macchi, presso il Teatro «Enrico Marconi» di Varsavia.
- Prove aperte dello spettacolo teatrale «Cagliostro», testo e regia di Alberto Macchi, con l’attore Guido Ruvolo e Angela Sołtys, al Teatro «Enrico Marconi» di Varsavia.
Anno 2010
- Lettura Drammatizzata del testo teatrale «Cagliostro» di Alberto Macchi, a Varsavia, presso la Sala Conferenze dell’Associazione «Italiani in Polonia».
Anno 2011
- Lettura Drammatizzata del testo teatrale «Cagliostro» di Alberto Macchi, presso il Teatro della «Vistula University» a Varsavia.
Anno 2012
- Prove, prime letture, dello spettacolo teatrale "Cagliostro" al Teatro piccolo della Galeria Freta di Varsavia.
 
Anno 2013
- Performance ispirata a "Cagliostro" al Teatro grande della Galeria Freta di Varsavia durante gli incontri del venerdì con la Compagnia "Esperiente".




Anno 2015
- Scena di Cagliostro nello spettacolo "Casanova i inni" al Teatro del Museo di Lazienki Krolewskie a Varsavia.






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Scena: Wola k. Warszawy, wiosna 1780 rok. Jesteśmy w rezydencji hrabiego Moszyńskiego. Nad platformą, pod światło pojawia się Cagliostro z jego zapaloną fajką w ustach. Cagliostro mówi w języku włoskim. Mmoszyński przetłumaczone na język polski

CAGLIOSTRO: Compagni di Varsavia, gente di Polonia, ascoltate! È ora che anche voi polacchi, come ho già detto alle altre genti d’Europa, conosciate tutta la verità sulla mia straordinaria vita, che per colpa di qualche malalingua potrebbe andare così improvvisamente in malora! (Pausa) Lo so, con questo nome, Cagliostro, già di per se arcano, sono e sono stato per tutti, in Europa, un personaggio scomodo, un uomo misterioso a cui avrebbero fatto difetto la modestia e l'onestà.
MOSZYŃSKI: (Tłumaczy) Polacy! Moi warszawscy uczniowie, słuchajcie! Nadszedł czas, abyście i wy, jak i inne narody Europy, poznali całą prawdę o moim niezwykłym życiu, która mogłaby zostać zniweczona przez kilka złych języków! (Przerywa) Wiem, że z powodu mojego własnego nazwiska, Cagliostro, które samo w sobie jest zagadkowe, byłem i jestem dla wszystkich w Europie osobą niepożądaną, tajemniczą i złowrogą, niezdolną do skromności i uczciwości.
CAGLIOSTRO: Io invece mi ritengo un uomo estremamente sincero, soprattutto con me stesso, con eccellenti poteri occulti ed ho, dovunque sono stato, compiuto miracolose guarigioni. Ho avuto ed ho, peraltro, il dono della preveggenza. In gioventù sono stato un valido disegnatore e pittore, un commediante; oggi sono un esperto alchimista, nonché un falso, ma valente medico. Insomma ho osato ed oso quello che i comuni mortali solitamente non osano! Mi sono “dilettato” a far più cose divenendo così un ottimo medico dilettante, un ottimo alchimista dilettante, un ottimo, se vogliamo, avventuriero dilettate, quasi un Casanova, ma con una moglie al seguito. Io ho avuto il coraggio di mettere in discussione le regole, il perbenismo, ecco perché mi sono attirato l'odio, la diffidenza, lo scetticismo di certi potenti, o meglio “pre-potenti” (Ride vistosamente).
MOSZYŃSKI: Tymczasem ja uważam, że jestem człowiekiem absolutnie szczerym, zwłaszcza wobec siebie, wyposażonym w niewidzialne moce, któremu, gdziekolwiek bym nie był, zdarzało się dokonywać niezliczonych cudownych uzdrowień. Poza tym miałem i mam dar przewidywania przyszłości. Za młodu byłem cenionym rysownikiem i malarzem, komediantem; dziś jestem sławnym alchemikiem i lekarzem, wprawdzie nie szkolonym, ale skutecznym. Byłem i jestem tak zuchwały, jak żaden ze zwykłych śmiertelników! Zabawiałem się robieniem wielu rzeczy, i tak oto stałem się znakomitym lekarzem-dyletantem, znakomitym alchemikiem-dyletantem, znakomitym, jeśli można tak powiedzieć, awanturnikiem-dyletantem, niemal Casanową, ale wożąc zawsze ze sobą swoją żonę. Miałem odwagę poddawać w wątpliwość wszelkie reguły, fałszywą moralność, oto dlaczego wzbudziłem nienawiść, podejrzliwość, sceptycyzm niektórych możnych, a nawet przemożnych osób (Wybucha gwałtownym śmiechem)
CAGLIOSTRO: Andando contro corrente, ho pagato duramente la mia diversità. Ma devo dire che durante tutta l’esistenza, in vero, non sono stato soltanto vituperato o perseguitato, giacché ritengo di essere stato anche ammirato e osannato. Certo, sono andato a proporre il mondo dell'occulto e dell'inconoscibile, in questo secolo dei Lumi, proprio nel secolo della chiarezza e della ragione! Però così mi son potuto sentire libero nel corpo e nella mente. Ho ricercato la vera Saggezza perfino nei misteri della civiltà dell’antico Egitto. Tutta la mia vita è stata improntata su un unico pensiero: dominare la morte, questo perché, ritengo che tutto si muove in virtù di essa e forse dell'ossessione e della paura che ne deriva al solo pensiero.
MOSZYŃSKI: Podążając zawsze pod prąd, płaciłem wysoką cenę za moją inność. Muszę jednak powiedzieć, że nie byłem przez całe życie prześladowany, a nawet przyznać, że nieraz mnie podziwiano i wychwalano. Tak, byłem gotów szerzyć wiedzę o świecie tajemnym i nierozpoznanym w tym oto stuleciu Swiateł, stuleciu filozofii i rozumu! Ale dzięki temu mogłem poczuć się wolnym w ciele i umyśle. Poszukiwałem prawdziwej Mądrości docierając nawet do tajemniczych misteriów starożytnego Egiptu. Ale całe moje życie naznaczone zostało jednym tylko piętnem: pokonaniem śmierci, dlatego że według mnie wszystko w świecie porusza się wokół niej i wokół obsesyjnego lęku, który wywołuje samo jej wspomnienie.
CAGLIOSTRO: In verità non mi chiamo Cagliostro, quello era il cognome di un lontano mio zio. Il mio vero nome è Balsamo, Giuseppe Giovanbattista Vincenzo Pietro Antonio Matteo,... Balsamo. Ma “balsamo” significa unguento, crema, pomata. Col mio mestiere, secondo voi, avrei potuto portare un tale cognome? Sarebbe sembrato più un soprannome che un cognome. Ora potete capire l’esigenza di trovarne uno più appropriato. E Cagliostro, da “Callosto” ovvero “Vascello”, dato che “navigo” continuamene per l’Europa, m’è sembrato il più idoneo. E poi Cagliostro proviene anche da “caglio”, un prodotto acido che ha il potere di “trasformare”, come me che opero trasmutazioni, il latte in formaggio. Nativo di Palermo, in Sicilia, del segno zodiacale dei Gemelli, con una madre di nome Felicia e con un padre di nome Pietro, mercante di stoffe; ecco, sono queste, le mie origini. Anche se poi qualcuno mi attribuisce origini ebraiche.
MOSZYŃSKI: Naprawdę nie nazywam się Cagliostro, było to nazwisko mojego dalekiego stryja. Moim prawdziwym nazwiskiem jest Balsamo, Giuseppe Giovanbattista Pietro Antonio Matteo,... Balsamo. Ale “balsamo” oznacza “balsam”, a więc maść, krem, pomadę. Ale czy uprawiając mój zawód mogłem nosić podobne nazwisko, które przypominałoby raczej przydomek niż nazwisko? Możecie zatem zrozumieć, dlaczego musiałem wymyślić sobie inne, bardziej zdatne do okoliczności. Urodziłem się w Palermo, w znaku Blizniąt, z matki o imieniu Felicia i ojca imieniem Pietro, handlarza jedwabiem. Takie oto były moje początki, nawet jeśli niektórzy przypisują mi żydowskie pochodzenie.

Anno 2017
- Cagliostro a Varsavia > Scena interpretata da Enrico Buscema, durante la serata "Divertissement", dell-8 marzo, dedicata alla Festa della Donna. presso il Teatro della Galleria Freta a Varsavia.
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OKRASZEWSKI: (Vfc) Człowiek w każdym stuleciu podlegał czarom. Ten lekarz, Cagliostro, którego widzisz, wykorzystywał swoje: badał człowieka i jako wielki czarodziej oparł swoje cuda na ciemnocie ludziej
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"Cattura del Cardinale di Roan", incisione del XIX secolo.

"Ritratto di Cagliostro", incisione del XIX secolo.

 Enrico Buscema nella parte di Cagliostro

Cast di "Casanova i inni", drammaturgia e regia di Alberto Macchi al Teatro del XVIII secolo
di Lazienki in Varsavia

GIUSEPPE GIOVANBATTISTA VINCENZO PIETRO ANTONIO MATTEO BALSAMO (Palermo 2/6/1743 – San Leo 26/8/1795). Istrione, Filantropo, Viaggiatore particolare del Grand Tour che procede contro corrente, Principe dei Principi senza princìpi. Nasce da Felicia Bracconieri e da Pietro Balsamo, mercante di stoffe. Viene battezzato nella Cattedrale di Palermo. Suo padre muore pochi giorni dopo la sua nascita per cui viene affidato alle cure di uno zio materno. Questi però lo sistema presso il Seminario di San Rocco a Palermo. A 13 anni entra come novizio nel Convento dei Fatebenefratelli di Caltagirone. Qui è assistito da un frate speziale che lo indirizza verso lo studio dell’Alchimia e delle Arti Mediche. Studia le teorie sul Magnetismo del Dott. Mesmer e segue per un periodo gli esperimenti del Principe di Sansevero. A 25 anni è a Roma dove, il 6 aprile del 20768 incontra e sposa subito Lorenza Feliciani, un splendida e fanciulla di soli 15 anni, figlia di un fonditore. Giuseppe, insieme a Lorenza, sua complice, inizia immediatamente a far ricorso alle sue prime mistificazioni. Nel 1769 i due sposi sono ad Aix-en-Provence, dove incontrano Giacomo Casanova. Nell’estate del 1771 si recano a Londra, ma qui lui finisce in prigione per debiti. Scontata la pena, la coppia si trasferisce a Parigi. Qui lei tradisce suo marito con un certo avvocato Duplessis, per cui, denunciata, stavolta è lei, nel 1773, a finire in una prigione per donne di malaffare. Una volta libera, Lorenza si riconcilia con suo marito. Quindi i due intraprendono insieme un nuovo viaggio che li porterà in Belgio e in Germania prima, e a Palermo poi. Nel 1775 sostano a Napoli diretti a Marsiglia. In questa città francese Giuseppe si propone nella veste di taumaturgo, per cui inizia a mettere in pratica i suoi primi riti magici. Presto però sarà costretto a fuggire con la sua sposa e con suo cognato in Spagna. Da qui arrivano a prima Venezia, poi ad Alicante per stabilirsi nel 1776 a Cadice, facendo uso di nomi falsi e titoli millantati, come quello di “Cavaliere”, “Conte di Fenix”, “Conte Harat”, “Marchese Pellegrini”, “Marchese D’Anna”, “Marchese Balsam”, “Principe di Santa Croce”. Da Cadice la coppia di sposi si trasferisce a Londra e qui Giuseppe assume il nome di “Alessandro Conte di Cagliostro”, mentre Lorenza si fa chiamare candidamente “Serafina”, come un angelo del Paradiso. In Inghilterra i due entrano a far parte della Loggia Massonica “La Speranza”, ma Cagliostro presto finisce in prigione per truffa. Però, appena scontata la pena e tornato libero, fonda egli stesso una nuova Loggia Massonica di “Rito Egizio” con lui stesso a capo, col titolo di “Gran Cofto”. Serafina in quell’occasione assume il titolo di “Regina di Saba”, come presidentessa delle donne. Cagliostro e Serafina nel 1777 intraprendono un viaggio che li porterà da Londra, all’Aia, a Berlino, in Curlandia e a Pietroburgo accumulando una infinità di successi morali e materiali. A Pietroburgo Cagliostro riesce addirittura a far credere d’aver resuscitato un bambino morto; per cui nel 1780, quando arrivano in Polonia, vengono accolti alla Corte di Varsavia, in maniera trionfale dallo stesso Re Stanislao Augusto. Ecco qui di seguito la “Cronologia del soggiorno di Cagliostro a Varsavia” (tratta dal libro di Michał Otorowski, Cagliostro w Warszawie. Alchemia lansu, Warszawa 2007):
8 maggio, lunedi
Cagliostro arriva con la moglie a Varsavia; si fermano nel Palazzo del Principe August Poniński dove ottengono un appartamento.
9 magio, martedì
Cagliostro offre al Principe Adam Poniński un pomello di bastone d’oro. Il principe contraccambia con un anello. Cagliostro rinuncia dicendo che non accetta mai regali da nessuno.
9-14 maggio
Cagliostro e sua moglie si riposano dopo le fatiche del viaggio.
14 maggio, domenica
La festa di Pentecoste.
Ipotetica data della prima Conferenza di Cagliostro.
15 maggio, lunedì
Secondo giorno della festa di Pentecoste
Seduta Spiritica nel Palazzo di Poniński con la partecipazione di una medium chiamata da Cagliostro “la Colomba”. Probabile data della festa organizzata in onore di Cagliostro.
15 maggio-7 giugno
Altra Seduta Spiritica. Moszyński indaga circa le due “Colombe”. Scopre la truffa.
4 giugno, domenica
Cagliostro si chiude per tutta la notte dentro il suo laboratorio, per parlare con le anime.
5 giugno, lunedì
Cagliostro proibisce ai suoi allievi d’entrare nel suo laboratorio, avvertendo che se entrassero correrebbero dei rischi a causa dei segni cabalistici ch’egli ha disegnato sul pavimento.
6 giugno, martedì
Cagliostro consegna al re il memoriale scritto da Okraszewski Explication du terme Pierre Philosophale e la lettera con la domanda di mantenere l’assoluta discrezione e con la promessa di portare un altro memoriale (Atti chimici).
7 giugno, mercoledì
L’inizio degli esperimenti chimici a Wola. La sera Cagliostro fa vedere a Poniński e ai suoi amici la trasmutazione del piombo in oro.
8-9 giugno
Moszyński analizza l’oro e scopre che questo è una truffa
10 giugno, sabato
Cagliostro fa la messa in scena dell’arrivo dall’aldilà del Grande Cofto Egizio
12 giugno, lunedì
Gli ospiti (allievi) raccolti a Wola annotano le ricette di Cagliostro.
13 giugno, martedi
Dalle ore 4 di mattina Moszyński fa la vigilanza alla Lampada del Fuoco Sacro e intanto verifica le ricette di Cagliostro.
14 giugno, mercoledì
Okraszewski invia il memoriale L’obiettivo della sapienza, il più importante. In una lettera allegata avverte degli intrighi di Moszyński e consiglia come far arrivare senza rischi la lettera al re. Durante tutto il giorno Cagliostro è irritato e nervoso.
15-21 giugno
Stanisław August consegna tutti e due i memoriali a Moszyński chiedendogli di fare una verifica. Moszyński consiglia al re di ricevere Cagliostro e fare pressione su di lui perché mantenga le sue fantasiose promesse.
15 giugno, giovedì
Cagliostro versa nel forno l’acido che dovrebbe accelerare l’ultima fase della Grande Opera. Avverte che il Diavolo sta minacciando tutta l’operazione. Dipinge allora segni cabalistici nella stanza.
16 giugno, venerdì
Cagliostro litiga con sua moglie.
17 giugno, sabato
Cagliostro invita Moszyński ad essere più zelante ed evoca le anime dall’aldilà, per non riesce nell’operazione.
18 giugno, domenica
Agli allievi raccolti a Wola arrivano pettegolezzi da Warsavia, con commenti negativi nei confronti di Cagliostro. Moszyński custodisce la fermentazione chimica in atto nel laboratorio.
19 giugno, lunedì
Moszyński riceve l’ordine di comprare lunedì, prima del levar del sole, una pergamena (senza badare al prezzo) che servirà per farvi apporre il cosiddetto Timbro degli Angeli.
20 giugno, martedì
La Pergamena viene portata al laboratorio. Cagliostro aggredisce Moszyński definendolo “Mostro”.
21 giugno, mercoledì
Cagliostro apprende da un suo confidente, che il Re consultava i suoi memoriali con Moszyński.
22 giugno, giovedì
Moszyński non scrive nessuna nota a questa data.
23 giugno, venerdì
La mattina Cagliostro non accetta di parlare con due dei suoi allievi. Minaccia la chiusura della Loggia. Nel pomeriggio convoca un’assemblea seduta per dissipare i dubbi di Moszyński. Si concilia con lui. Ordina a lui di trasferire il contenuto dell’Uovo Filosofico dentro un recipiente più grande.
24 giugno, sabato
Cagliostro accusa Moszyński di aver rubato parte del contenuto dell’Uovo. Questo fatto non fa che accrescere la credibilità di Cagliostro. Gli allievi si entusiasmano. Cagliostro, evidentemente non soddisfatto dalla mediazione di Okraszewski invita gli allievi a cercare un altro mediatore a Corte. Mostra ad uno dei suoi allievi l’immagine d’un bambino dentro l’Uovo. Quando Cagliostro esce dal laboratorio, Moszyński scopre proprio davanti agli allievi questa truffa.
25 giugno, domenica
La mattina Moszyński mostra agli ospiti i resti del crogiolo che Cagliostro ha cambiato durante l’operazione del 7 giugno, ritrovati dietro di un cespuglio in giardino. Però soltanto una parte degli allievi crede a Moszyński. Durante la cena Cagliostro lusinga Moszyński, promette di rivelare nuovi segreti e di ripetere l’operazione. Alla fine promette anche di fare una spettacolare trasmutazione, i cui risultati destinerà alle opera pie di Varsavia. Dopo di che lascerà Varsavia umiliata partendo sopra un Drago di Fuoco. Moszyński si accorda con i suoi seguaci.
26 giugno, lunedì
Cagliostro rompe le sedute a Wola. Ad uno dei suoi allievi – probabilmente Okraszewski – lascia una Mistura a riprova della sua onestà e perché questi possa continuare l’esperimento ormai iniziato.
27 giugno, martedì
Moszyński scrive una sua relazione.
27 giugno-10 luglio
Poniński è deluso dell’insuccesso delle operazioni esoteriche, ma ha un rapporto intimo con la moglie di Cagliostro. Moszyński divulga questa sua relazione, ma non trova l’appoggio della Società dei Massoni. Scrive una commedia dal titolo “Il Grande Cofto” e gira, leggendo questo suo testo, per i salotti di Varsavia ottenendo un certo successo.
10 luglio, lunedì
Poniński scaccia Cagliostro dal suo appartamento. Cagliostro lascia Varsavia.
19 settembre, martedì
Cagliostro e sua moglie entrano a Strasburgo ricevuti con grande festeggiamenti.
Nel gennaio dell’anno successivo Cagliostro e Serafina sono a Strasburgo in Francia, poi in Svizzera, a Napoli e di nuovo in Francia a Bordeaux e a Lione. Il 30 gennaio 1785 si stabiliscono a Parigi. Ma qui entrambi sono coinvolti nel famoso “Affaire du collier de la reine”, per cui tutti e due vengono rinchiusi nella Bastiglia. Si celebra il processo e vengono assolti ambedue. Allora riparano a Londra. Da qui però riprendono a peregrinare; quindi raggiungono Aix in Savoia, Torino, Genova, Rovereto Trento, sempre esercitando l’attività di guaritore e di mago lui e di assistente lei. Nel 1789 sono a Roma. Nella Città Eterna Lorenza, istigata dai parenti, denuncia suo marito al Sant’Uffizio, ma finisce che Papa Pio VI ordina l’arresto di entrambi, per cui l’uno viene rinchiuso a Castel Sant’Angelo e l’altra presso il Convento di Santa Apollonia in Trastevere. Il 7 aprile 1791 il Tribunale della Sacra Romana Inquisizione condanna Giuseppe Balsamo alla pena di morte, mentre Lorenza Feliciani invece viene assolta. Poi però la condanna per lui viene commutata in carcere perpetuo da scontare nella Fortezza di San Leo e per lei l’assoluzione si traduce in domicilio forzato dentro il Convento stesso di Santa Apollonia. Tutti i libri, gli strumenti dei prodigi e gli oggetti massonici appartenuti al Conte di Cagliostro vengono bruciati pubblicamente in Piazza della Minerva a Roma. Dopo quattro anni di agonia terrificante, Giuseppe Balsamo muore in preda alla follia nella sua angusta cella senz’aria e senza luce, praticamente murato vivo. Sepolto in terra sconsacrata, il suo corpo non verrà più ritrovato (Articolo di Alberto Macchi, col contributo di Angela Soltys, per "Gazzetta Italia", Settembre 2011, nella Rubrica "Italiani in Polonia nei Secoli).

"Cagliostro"
Incisione acquarellata del XIX secolo

"Il Ciarlatano"
Incisione di Helmann del 1777

"Arresto del Cardinale di Roan"
Articolo con un'incisione su un giornale di Parigi del 1875

RASSEGNA STAMPA:

Alberto Macchi, Cagliostro, [in:] "Gazzetta Italia", Varsavia, 7-8/2011 


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Sono un appassionato di ricerche sul "Grand Tour e sulle Accademie dell'Arcadia e di San Luca nel XVIII secolo". Vivo in Italia ed in Polonia dove, di tanto in tanto, AMO VIAGGIARE NELLO SPAZIO E NEL TEMPO. Chiunque, residente in uno di questi due paesi, nutra la mia stessa passione, può contattami per un incontro in cui condividere e scambiarsi esperienze, foto, opere, documentazioni raccolte a tutt'oggi e magari per concordare un'eventuale escursione, tra realtà e immaginazione, da fare insieme successivamente.



0.108 - 15.1.15

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